Proprio come succede alle personalità più in vista, spesso "prigioniere" della propria immagine pubblica, anche alle località famose capita di essere confuse con l'"immagine di copertina", scambiando il "salotto buono" per tutta la casa.
A Ischia questo meccanismo si verifica spesso. Per esempio, ogni volta che si percorre il centro storico di Forio senza addentrarsi nei vicoli saraceni. Oppure, quando ci si limita a visitare la piazzetta di Sant'Angelo ignorando la Madonnella, la parta alta, e secondo molti la più suggestiva, di questo antico borgo di pescatori.
Idem per Ischia Ponte. Certo, il piazzale, il Castello Aragonese e tutto quello che c'è attorno, ma guai a dimenticare la Mandra e, ancora peggio, via Soronzano, l'antica strada pedonale che collega il "borgo di Celsa" con Cartaromana, uno dei quartieri residenziali più "in"sull’isola d'Ischia, tra villette e diversi alberghi 3 e 4 stelle.
Via Soronzano comincia di fianco alla sala dell'Arciconfraternita di Santa Maria di Costantinopoli, a sua volta attaccata alla Chiesa Collegiata dello Spirito Santo. Prima le scale, poi un vicolo, ripido solo per un tratto, regalano una prospettiva diversa di Ischia Ponte.
Inconsueta per almeno tre aspetti: ampiezza del panorama, sky line (con i tetti delle abitazioni, la cupola della Cattedrale e il "Maschio" del Castello) e, strano a dirsi, il paesaggio agricolo di un borgo invece famoso per la sua vocazione marinara, per le storie e gli aneddoti dei suoi pescatori. I "mitici" pescatori di Ischia Ponte.
Insomma via Soronzano è una "chicca" per chiunque, turista o residente, voglia approfondire luoghi e immagini dell'isola d'Ischia. Bisogna avere voglia e tempo perchè, come efficacemente osservato da Norman Douglas già nel 1931, "chiunque dia importanza al tempo non ha la speranza di catturare il genius loci".
Magia dell'isola d'Ischia!!!
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