A lato della bella chiesa di San Gaetano, la cui cupola domina lo sky line di Forio, c’è un vicolo, che collega il corso al porto del paese, dove, da sempre, si respira un’aria diversa, meno convenzionale, rispetto alle tante occasioni di svago e di intrattenimento possibili all’ombra del Torrione. Per anni, in questa stradina laterale, quasi nascosta agli occhi del visitatore distratto, due sono stati i punti di riferimento: il mitico ristorante "da Pappone" - che ancora oggi ha un ottimo riscontro di clientela - con le sue tante specialità a base di "sole" cozze e, soprattutto, la libreria Mattera, tappa obbligata per tutti quanti, non solo turisti, avevano necessità di acquistare un libro, una cartolina, per proprio diletto o magari da regalare. Certo, poteva capitare che tra questi "tanti" di passaggio vi fossero Alberto Moravia, Renato Guttuso, o che, più spesso, ci si imbattesse in qualcuno dei tanti pittori ed artisti che avevano scelto Forio come loro dimora e la libreria come occasione di simposio, ma questo appartiene ad un’epoca ormai passata, sicuramente da preservare, ma da cui non bisogna rimanere schiacciati.
Oggi, dopo anni di relativo oblìo, questa stradina sta riacquistando la sua fama esotica, grazie alla ristrutturazione della Chiesa e alla quasi contemporanea apertura di nuove attività commerciali, su tutte l’atelier di uno stimato ceramista locale e una piccola libreria indipendente, destinata a raccogliere l’eredità della libreria Mattera e a colmare, in questo modo, un vuoto decennale nel paese delle torri. Queste novità, assieme ai dibattiti su politica e attualità promossi dalle Cantine Pietratorcia, alle serate etniche promosse dalla galleria Sachs e agli sforzi di tutte le altre attività commerciali presenti sulla zona, hanno concorso, specie negli ultimi tempi, a restituire all’isola d’Ischia e agli ospiti più attenti un modo meno banale di stare insieme e fare turismo.
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